Nuovi estratti della lunga intervista concessa da Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, ai microfoni di Sky Sport
Sono state rilasciate nella giornata di oggi altre dichiarazioni del direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio, concesse ai microfoni di Sky Sport nel corso di un’intervista fatta alla fine di dicembre 2018. Centro dell’intervista il calciomercato con il dirigente nerazzurro che ha svelato alcuni retroscena su alcune trattative.
Ausilio: “Nel 2016 ho pensato di lasciare”
Piero Ausilio, è direttore sportivo dell’Inter dal dicembre 2010 e come dirigente della società nerazzurra ha vissuto prima il passaggio di proprietà da Moratti a Thohir e poi da quest’ultimo a Suning, attuale azionista di maggioranza del club avvenuto nel 2016. A tal proposito Ausilio ha detto: “Tra l’addio di Thohir e l’avvento dei cinesi c’è stata la concreta possibilità di andar via. Un po’ perché ero stanco, un po’ perché il peso di quegli anni passati a inseguire il problema finanziario e non tanto quello tecnico mi avevano un po’ abbassato le energie”.
Dopo un periodo di decandenza il club nerazzurro si sta riaffacciando sui livelli che le competono, e a tal proposito Ausilio ha detto: “L’Inter è in grande crescita, lo dimostrano i risultati e ciò che sta diventando questa società. Suning è ambiziosa e vuole vincere, non si accontenta. Penso che in due anni saremo competitivi per vincere, vedremo se ci riusciremo. La Juventus è sicuramente avanti alle altre, ma noi non siamo inferiori alle altre“.
Ausilio: “Gabriel Jesus ha scelto il City per Guardiola”
Tra i tanti giocatori seguiti da Ausilio c’è stato anche Gabriel Jesus che nell’inverno del 2017 si è trasfertito al Manchester City. A proposito del mancato arrivo del brasiliano, il direttore sportivo nerazzurro ha detto: “La nostra offerta era anche superiore a quella del Manchester City. Il Palmeiras preferiva venderlo a noi. Poi il ragazzo, tramite i propri agenti, ci fece sapere che preferiva giocare per Guardiola”
Conclusione poi con un pensiero sulla convivenza, seppur breve, con Walter Sabatini: “In un primo momento ho chiesto alla proprietà un chiarimento su quelle che dovevano essere le posizioni. Un appoggio, quello della proprietà, che è stato sostenuto, oltre che dalle parole, anche da un rinnovo di contratto di tre anni. Lo conoscevo e avevamo stima reciproca e dunque ci siamo ritrovati fin da subito”.
